Università: esami dati in anticipo
Ragazza bacchettata dai compagni

Ha scatenato le reazioni di molti studenti la vicenda che ha coinvolto una studentessa dell'Università di Bergamo, pubblicata sul giornale e sul sito. La storia è quella di Paola Bernardi Locatelli, iscritta al terzo anno di Giurisprudenza: dopo aver conseguito in tempi rapidi gli esami del primo e secondo anno e anche quelli del primo semestre del terzo anno, ha cercato di sostenere anche gli ultimi quattro che le restano prima della laurea, ma è stata bloccata dal regolamento, perché gli esami del secondo semestre si possono sostenere solo a semestre concluso, vale a dire quando le lezioni relative a quegli stessi esami sono state portate a termine.

Alle proteste di Paola, che sostiene gli esami senza frequentare le lezioni perché lavora, ha risposto la preside della facoltà di Giurisprudenza, Barbara Pezzini, che ha ricordato: «Gli esami si possono sostenere solo a lezioni concluse. E non è solo questione di regolamento ma anche di come si intende l'università, che non è un esaminificio ma un percorso di studi».

Ha anche aggiunto, la professoressa Pezzini, che se uno studente è particolarmente bravo e veloce può inserire nel piano di studi del secondo anno anche esami previsti per il terzo, cosa che però va fatta in anticipo con una richiesta specifica.

E ora si aggiungono i commenti di alcuni studenti. «Ci sono molti modi per affrontare la carriera universitaria - scrive Consuelo, al terzo anno di psicologia - e non è detto che ci si debba schierare per forza tra chi divora le pagine dei libri, colleziona esami e in tempi record conquista il titolo di "dottore", e chi si fa mantenere per anni e l'unico titolo che aspira ad acquisire è quello di "fannullone patentato divenuto dottore per grazia ricevuta"».

«In mezzo ci sono moltissimi studenti che seguono il corso delle lezioni, si interessano dei progetti e delle offerte di approfondimento proposte dall'Università, stanno al passo con gli esami e se finiscono presto di studiare colgono l'occasione di interessarsi maggiormente agli argomenti più apprezzati, non ultimo si laureano in corso». «Si deve arrivare alla fine del terzo anno - conclude Consuelo - per scoprire che se si vuole anticipare un esame è necessario chiederlo alla compilazione del piano di studi? Non è certo una novità!».

«Il provvedimento dell'Università ci sembra più che giusto - scrive invece Sara, a nome di un gruppo di studenti -, in quanto non solo ribadisce una norma che tutti dovrebbero conoscere, ma manda anche un chiaro messaggio, ovvero che le leggi vanno rispettate. In un mondo dove sempre più spesso gli onesti soccombono e i "furbetti" vanno avanti impuniti, il rispetto delle leggi è un obiettivo educativo forte, che l'Università, luogo della formazione, non deve mancare di trasmettere».

Un caso che fa discutere, dunque, quello segnalato da Paola. Lei intanto dovrà aspettare la fine del secondo semestre, ovvero giugno, per poter sostenere gli esami che le mancano. E chissà se ce la farà a laurearsi a luglio come desidera, o se dovrà far slittare la discussione della sua tesi a settembre.
 Sa. Ag.

© RIPRODUZIONE RISERVATA