Scippi, indizi non gravi sul 19enne
Resta in cella solo per ricettazione

Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande sabato 9 gennaio in carcere il marocchino di 19 anni finito in manette con l’accusa di essere uno dei responsabili dei numerosi scippi avvenuti in città e provincia negli ultimi giorni (insieme a lui è stato denunciato a piede libero un diciassettenne marocchino, ritenuto suo complice e trovato alla guida della Volswagen Golf usata per i colpi).

Il giovane, regolare in Italia ma di fatto senza una fissa dimora, difeso di fiducia dall’avvocato Emilio Tanfulla, è stato raggiunto in carcere dal giudice per le indagini preliminari Patrizia Ingrascì, per l’interrogatorio di convalida del fermo: il magistrato ha convalidato il provvedimento e ha confermato, per il solo reato di ricettazione però, la misura della custodia in carcere. Per quanto riguarda infatti i furti con strappo contestati il gip ha rilevato la presenza di indizi, ma allo stato non gravi, e quindi non ha applicato misure: le descrizioni fornite dalle vittime, sia dei responsabili che della vettura da loro usata, presenterebbero infatti alcune discrepanze tra loro.

Sull’auto, oltre a due coltelli, un cacciavite e uno sfollagente, erano state trovate alcune tessere di provenienza furtiva (di qui l’accusa di ricettazione): una tessera sanitaria e due tessere fedeltà di altrettanti negozi, provento di furti commessi a dicembre. I due marocchini erano stati rintracciati e fermati giovedì pomeriggio in via Meucci, dopo gli ultimi due colpi della serie. Le forze dell’ordine stanno invece ancora cercando un terzo complice, per ora irreperibile. T.T.
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