«Spazio territoriale per disabili»
E a Calusco scoppia la polemica

Saranno aperte oggi, negli uffici comunali di Calusco d’Adda, le buste per il bando di gara relativo alla realizzazione – dal primo gennaio – del nuovo «Spazio territoriale per disabili» che sostituirà Azymuth, il negozio-laboratorio in via San Rocco, con vetrina su via Vittorio Emanuele, gestito dalla Cooperativa servizi Isola da ben 17 anni.

«La Giunta regionale – spiega l’Amministrazione comunale in una nota – con una delibera del giugno 2008 ha cambiato le normative che regolano i Servizi di formazione all’autonomia (Sfa). Le nuove disposizioni impongono modifiche strutturali e organizzative tali da impedire il proseguimento dell’esperienza dell’attuale Azymuth in quanto, così com’è strutturato, non potrebbe operare. La convenzione tra il Comune di Calusco d’Adda e la Cooperativa servizi Isola, che gestisce Azymuth, è scaduta il 31 agosto scorso, ma è stata prorogata per volontà dell’Amministrazione fino al 31 dicembre.

Ora, per evitare un trasferimento dei diversamente abili caluschesi (con costi aggiuntivi per le loro famiglie) al Centro socio educativo (Cse) di Brembate Sopra o ad altre strutture dell’Isola, si realizzerà uno spazio territoriale sperimentale di aggregazione per i nostri ragazzi e per quelli dei Comuni limitrofi che eventualmente volessero convenzionarsi. Calusco non vuole perdere questa esperienza. Per questo abbiamo invitato cinque operatori specializzati nel settore a presentare un progetto che abbia: personalizzazione per ciascun utente; coinvolgimento delle famiglie; integrazione con altri enti o istituzioni presenti sul territorio». Amareggiati i due educatori che da 17 anni tengono aperto il negozio Azymuth: Giuseppe Vitali ed Ettore Fanelli.

«La delibera regionale – spiegano – regola solo i Cse e gli Sfa. Noi siamo un progetto di territorio, e quindi fuori da queste normative. Inoltre, il progetto di “Spazio territoriale per disabili” è uguale al nostro, con la differenza che il loro si trova fuori dal centro del paese, nella struttura sanitaria di via Locatelli. Questo spostamento significa ghettizzare i disabili. La Cooperativa servizi Isola intende proseguire con i cinque ragazzi non di Calusco (sui 12 in totale) e invita tutti i sindaci dell’Isola, sensibili a un progetto di vera integrazione dei disabili sul territorio, a visitare il negozio Azymuth, che collabora tra l’altro con altri negozi, tipo Algomass, e con le scuole medie del territorio per progetti mirati».

I due educatori fanno sapere che la cooperativa non ha partecipato al bando perché questo non teneva conto dello spazio già esistente e perché la somma di 28.840 euro annui messa a disposizione non è sufficiente a pagare lo stipendio di un educatore. Sull’argomento è intervenuta, in Consiglio comunale, anche la lista di opposizione «Lineacomune» affermando tra l’altro che «il progressivo impoverimento dei servizi di assistenza alla persona e dell’organizzazione dei servizi sociali nel nostro paese ha raggiunto il culmine con il disconoscimento di un progetto di integrazione della disabilità fiore all’occhiello del nostro paese.

Ora l’Amministrazione nega la propria fiducia a questo modello, dice di avere scelto un’altra strada per i servizi alla disabilità (senza che risultino indagini sui bisogni e sulla fattibilità del progetto) e gioca sulla pelle dei ragazzi. Facciamo appello all’Amministrazione perché, oltre a fare previsioni economiche, faccia seriamente previsioni sui servizi e sugli aiuti di cui la nostra comunità ha bisogno».

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