Edilizia a rischio: dall’Asluna ricetta anti-infortuni

Si chiede che venga prevista l’installazione di dispositivi atti a garantire la sicurezza degli operatori che devono lavorare sui tetti già in fase di progettazione

Nasce con l’obiettivo di ridurre drasticamente il numero degli infortuni sul lavoro da caduta dall’alto - spesso mortali - la proposta dell’Asl di Bergamo di introdurre nei regolamenti edilizi dei Comuni bergamaschi alcune disposizioni volte a garantire la sicurezza di chi lavora sui tetti. In particolare, l’Asl chiede ai Comuni che, negli interventi di nuova edificazione e o ristrutturazione delle coperture di edifici esistenti, venga prevista l’installazione di idonei dispositivi atti a garantire la sicurezza degli operatori chiamati a svolgere attività di manutenzione di ogni genere (quali ad esempio, antennisti, muratori, lattonieri, elettricisti), lì dove esiste il pericolo di caduta dall’alto. In pratica, già in fase di progettazione, dovrebbe divenire obbligatorio prevedere l’installazione di specifici manufatti (scale, passerelle, parapetti dispositivi di ancoraggio) che consentano di accedere al tetto e di lavorarvici in totale sicurezza. A lavori ultimati, l’installatore dovrà poi attestare la conformità di quanto realizzato. L’iniziativa è «sponsorizzata» anche dalla Prefettura, che ha già inviato una circolare a tutti i Comuni perché facciano il possibile per accogliere l’invito dell’Asl.

(06/11/2002)
Su L’Eco di Bergamo del 7 novembre 2002

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