Se la squadra c’è
lo dimostri stasera

Parlare di match decisivo alla sesta giornata sembra assolutamente ridicolo, ma non è così.

Se stasera l’Atalanta perderà la terza partita consecutiva o raggranellerà un punticino giocando male sul campo neutro di Pescara contro il Crotone fanalino di coda naturalmente non retrocederà, ma concluderà il trittico - in linea teorica favorevolissimo contro tre dirette concorrenti - in modo molto negativo, non si solleverà dall’area che scotta e il meteo segnerebbe tempesta pensando a Napoli, Fiorentina e Inter che l’attendono in rapida successione.

La panchina di Gasperini traballa, così come pare che non sia stabile nemmeno quella del suo collega Nicola al Crotone, ecco dunque che la sfida tra penultima e ultima della classe sarà decisiva soprattutto per i due allenatori. Ma se si sapeva che per la neopromossa calabrese sarebbe stato un campionato di sofferenza, ha perso il tecnico della promozione, Juric, ha enormi limiti tecnici e per ora non può sfruttare nemmeno il fattore casalingo perché lo stadio Scida sarà agibile soltanto tra un mese, l’Atalanta è da annoverare indiscutibilmente tra le maggiori delusioni del torneo: quattro ko in cinque giornate, difesa più perforata, attacco che non segna, gioco che latita e determinazione che è scemata.

Nessuna partita di campionato è facile e dunque c’è da prevedere che anche a Pescara ci sarà da lottare, il Crotone - che il suo punticino l’ha conquistato in casa contro il Palermo - ha una sua dignità e sul piano della corsa è temibile, però è evidente che l’Atalanta deve dare un segnale forte e dimostrare che c’è come squadra. Vincendo. Non farlo vorrebbe dire che i nerazzurri meritano proprio la classifica deficitaria che detengono e non si potrebbe continuare a dire che ci sono almeno tre dirette concorrenti più scarse dell’Atalanta perché l’ipotesi sarebbe smentita dai risultati. E il futuro sarebbe segnato: dura lotta per non retrocedere.

La speranza è che da Pescara arrivi un’inversione di tendenza. Con tre punti ci sarebbe un balzo fuori dall’area retrocessione e si attenuerebbe la bufera. Vedremo stasera che modulo adotterà Gasperini e a quali giocatori darà fiducia. Per vincere si deve segnare e dunque i riflettori saranno puntati sul centravanti, ovvero su chi è deputato in primis a concretizzare il lavoro della squadra: dunque Paloschi o Pinilla o, perché no?, Petagna, l’unico attaccante ad aver segnato (all’esordio contro la Lazio).

E vedremo anche quale sarà il rendimento dei giocatori. Perché alla fine - al di là di formule e schemi, che peraltro sono basilari: dovrebbero consentire alla squadra di esprimersi secondo la sua attitudine - sono i giocatori che decidono. Decidono con la loro caratura tecnica, la loro personalità e la loro determinazione. È ora di tirar fuori gli attributi, se si vuol bene a questa Atalanta.

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