Il coniglio? Non è
un animale da gabbia

Uno dei ricordi più brutti della mia giovinezza sono i pomeriggi trascorsi a studiare da un compagno di classe, che abitava nella mia via; non per lo studio, come qualcuno potrebbe supporre, ma per la presenza di Bunny, un coniglio nano dal pelo color miele e le lunghe orecchie nere, che ci guardava sconsolato da una gabbia minuscola in un angolo della stanza. Ho frequentato questo amico per due anni scolastici, prima che la sua famiglia si trasferisse in un'altra città e non mi ricordo mai di aver visto Bunny, anche solo per una volta. fuori dalla sua prigione di ferro.

All'epoca lo pensavo e oggi la moderna etologia lo ha confermato: il coniglio non è un animale da gabbia e  può tranquillamente vivere libero in casa al pari di un gatto; ha bisogno di muoversi e di relazionarsi con qualcuno in quanto animale sociale (il suo gruppo è rappresentato dalla famiglia dove vive) e l'idea di relegarlo in gabbia non solo è errata, ma rappresenta una vera tortura per questo meraviglioso animale da compagnia. Tuttavia il retaggio culturale che vuole il coniglio confinato nella gabbia, è duro a morire e chi lo acquista, continua a considerare normale confinarlo in uno spazio angusto delimitato da sbarre, ignorando, che lo si candida ad una vita di stress e solitudine.

La soluzione ideale, che pochi adottano, è tenere una gabbia aperta in una stanza della casa, per permettergli di zampettare dove vuole o di rientrare in gabbia, se si sente minacciato; e di chiudere la porta di quella camera, quando non si ha la possibilità di controllarlo. Ma se non si può o non si vuole destinare una camera al piccolo amico, c'è una soluzione alternativa, molto valida, che evita di chiudere il coniglio in gabbia per ore, impedendogli i movimenti: l'utilizzo dei recinti da interno per cani.

Usati molto all'estero, sono solitamente di forma ottagonale o circolare, si montano e smontano in una manciata di secondi e rappresentano una piccola villa temporanea per il nostro roditore.  In commercio se ne trovano di semplici, costituiti da piccoli pannelli di metallo zincato o più elaborati, in tessuto di nylon, che ricordano un po' le tende da campeggio, ma senza il tetto; qualunque sia la scelta, tutti sono spaziosi e ampi e permettono di confinare il coniglio in un perimetro accettabile, regalandogli una vita equilibrata. Lui sarà più felice e voi, fuori casa, più tranquilli.

Pertanto la “famosa” gabbia del coniglio dovrebbe essere utilizzata solo come ricovero sicuro per mangiare, fare i bisogni e al massimo, per schiacciare qualche pisolino; mai come “casa” per trascorrerci l'intera esistenza. Sfortunatamente l'80% dei conigli presenti nelle abitazioni, trascorre le sue giornate come un prigioniero, sviluppando con il passare del tempo gravi patologie psico-fisiche. E la riflessione sorge spontanea: che senso ha tenere un animale a queste condizioni? Buona riflessione

Marco Bergamaschi

© RIPRODUZIONE RISERVATA