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Sabato
24
Ottobre

Dalla finestra dei miei nipoti - Eternit windows

Visita guidata alla mostra personale di Paola Zorzi.

EVENTO CONCLUSO

"Dalla finestra dei miei nipoti  - Eternit windows" è il titolo della mostra personale di Paola Zorzi.
L'evento, curato da Patrizia Bonardi e Kevin McManus al BACS; centro indipendente di arte e sociologia, fa parte  delle numerose iniziative organizzate dall'associazione Artists.Sociologists, e volte a mostrare gli esiti del dialogo tra artisti e sociologi nella riflessione, rispettivamente simbolica e speculativa, su temi fondamentali del vivere odierno. Ciascuna mostra mette in relazione il lavoro di uno o più artisti con un testo significativo della letteratura in questo campo, rendendo evidente la necessità di un superamento degli specialismi a favore di una fertile consapevolezza collettiva.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Artists.Sociologists e rimarrà visitabile dal 10 ottobre al 7 novembre.
Sabato, dalle 14.30 alle 16.30, sarà possibile prendere parte a visite guidate gratuite, previa prenotazione a questo link. Le visite si svolgeranno in piccoli gruppi di 4 persone.

"Il BACS di Leffe prosegue la sua attività espositiva con una mostra personale di Paola Zorzi. Impegnata in una complessa e stimolante intersezione di analisi sociologica e ricerca sul linguaggio astratto-costruttivista, l'autrice presenta alcuni esiti significativi del suo lavoro recente a partire da due immagini di grande rilevanza  problematica e simbolica: due foto scattate dalla finestra dei nipoti dell'artista – che nel titolo diventano per antonomasia tutti i nipoti del mondo, coloro che erediteranno da noi il pianeta – rivelano, in tensione con i dettagli della stanza e del paesaggio, la presenza evidente, minimale nell'aspetto ma allo stesso tempo minacciosa, di elementi di eternit a brevissima distanza. 
La tipica scanalatura delle lastre di eternit, isolata dal contesto dell'immagine, diventa così una specie di pattern luttuoso, un simbolo, sconcertante nel suo rigore formale, di uno dei drammi ecologici e sociali più gravi dell'Italia del secolo passato che come mostrano queste fotografie allungano la loro ombra sul nostro presente.
Denuncia e riflessione convivono tanto nelle opere direttamente ispirate dal problema eternit, quanto in altre, nelle quali il riferimento si fa più lato, legato alle tematiche esistenziali più ampie chiamate in causa da questa vicenda.
Del primo gruppo fa parte, ad esempio, il lavoro che presta il titolo all'intera mostra, una rigorosa struttura che ricorda le griglie moderniste  concettuali in bianco e nero, ma nella quale il “bianco” è costituito in realtà dall'immagine di una lastra di eternit decontestualizzata dalla foto originaria, una vera e propria irruzione del significato in quella che a prima vista appariva come pura forma.
Il secondo gruppo contempla invece lavori di marca più propriamente costruttivista, che richiamano, con le loro logiche formali, archetipi  universali della vita, della morte e del rapporto tra volontà e destino. Ulteriore tratto unificante sarà la mancanza di colore, la scelta di affidarsi unicamente al bianco e al nero; scelta non meramente formale, ma legata alla profonda simbologia della dialettica tra due possibilità."

(Kevin McManus)

Paola Zorzi dopo gli studi classici, informatici e di comunicazione ha completato la sua formazione su testi teorici del costruttivismo, avanguardie storiche europee e Scuola di Francoforte.
Ha stretto rapporti ed esposto con artisti provenienti da molti Paesi (Olanda, Francia, Austria, Ungheria, Bosnia, Corea,  Russia, Stati Uniti, Argentina, Uruguay, Venezuela …). Dagli anni Novanta è entrata in contatto con i gruppi artistici degli anni Sessanta e Novanta.
Ha esposto in spazi privati, pubblici e autogestiti, tra questi la Galleria Rino Costa di Casale Monferrato e molte associazioni culturali:Arte Struktura di Milano, Circuiti Dinamici ex Bertolt Brecht di Milano, Zerogravità Villa Cernigliaro per arti e culture di Sordevolo, ApertaMente (Biella), studioDieci di Vercelli, Spazio Via Lattea di Torino inoltre con Madi Mobil Museum di Budapest e  Museo della Cultura del territorio “T.D.Shuvaev” (città di Nizhnevartovsky Kraevedchesky Musej) in Siberia.
Si è recata più volte in Bosnia all'interno di un progetto pilota che vedeva coinvolta la città di Alba, le Donne in Nero, l'antropologa e amica Cristina Molfetta e molte realtà cittadine.
Ha partecipato all'iniziativa "Detenzioni" sul concetto di persona detenuta (Spazio Via Lattea,  Palazzo Barolo e Campus Luigi Einaudi, Torino)  
Ha partecipato a manifestazioni (tra queste G8 di Genova, 2001) su problemi ambientali, legati alla discriminazione e politici con diffusione di volantini, testi, interventi visivi e poesie visive. 
Recentemente con Carlotta Cernigliaro ha dato vita all'iniziativa “L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica e al tempo del Covid-19” riprendendo, alla luce dell'attuale pandemia e relativo distanziamento sociale, una riflessione di Walter Benjamin sull'utilizzo della tecnologia su scala sociale e su come questa da un lato apra nuovi spazi e potenzialità e dall'altro, all'interno di questi (spazi) molte delle precedenti categorie valoriali risultino messe in discussione.
Dal 2009 ha seguito il Processo eternit nell'aula del Palazzo di Giustizia di Torino. Ha scritto e pubblicato innumerevoli articoli e fotografie sul processo per il giornale online www.ilgiornale.ch  (Kloten, Zurigo) , ha realizzato mostre fotografiche sull'argomento a: Villa Cernigliaro, Sordevolo; studiodieci di Vercelli; Circuiti Dinamici/ex Bertolt Brecht di Milano; La Via Lattea (Torino); Phot'out, Torino. Nel 2014 è invitata a Casale Monferrato dall'associazione AFEVA, Associazione Familiari Vittime Amianto, per una mostra presso la libreria Labirinto. La mostra è introdotta dalla Presidente dell'associazione e da alcuni ex-operai dell'eternit S.p.A. sopravvissuti all'amianto e  presenti nelle immagini fotografiche scattate da Paola Zorzi nel corso del processo (sopravvissuti nonché colpiti da asbestosi, tant'è vero che uno dei soggetti fotografati al momento dell'inaugurazione della mostra  nel frattempo era deceduto).
Parallelamente all'impegno artistico e legato alla comunicazione ha svolto azioni concrete.  Del 2013 è il progetto collettivo "zero amianto" che la vede coinvolta nel proprio quartiere in una raccolta di firme e nella stesura di un documento ottenendo infine  la collaborazione del Comune di Pralungo e  lo smantellamento di un enorme tetto in eternit di una fabbrica in disuso limitrofa al quartiere. Il coinvolgimento è proseguito con successo in altro ambito condominiale e in un altro Comune sempre con lo scopo di sostituire le coperture in eternit con altri materiali. Questo nonostante i costi legati allo smaltimento - visto l'esito del Processo eternit -  ricadessero completamente sui cittadini. Commovente constatare come alcune pensionate-vedove, con grande dignità, abbiano contribuito con convinzione allo scopo  mentre in alcuni casi  altrettanto non si è potuto dire di persone in condizioni economiche ben più agiate.

Informazioni

Prezzo: Gratuito

Data e Ora

Inizio: sabato 24 ottobre 2020 14:30

Fine: sabato 24 ottobre 2020 16:30

Giorni di apertura
L
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Luogo
BACS - Artists.Sociologists

Leffe, Via Donizetti, 42