Ecco i robot amici dei gatti, giocano e se ne prendono cura

Arrivano i robot a misura di gatto, sanno giocare e prendersi cura con il micio di casa e, soprattutto, aiutano a riprogettare gli spazi delle case per prepararli ad accogliere i robot domestici. A proporre la nuova visione è lo studio del gruppo di lavoro nato dalla collaborazione tra informatici dell'Università di Nottingham e artisti di Blast Theory, premiato alla conferenza annuale Computer-Human CHI’24 in corso alle Hawaii.

Dalle aspirapolveri ai droni per le consegne pacchi ,passando dai quadrupedi per la sorveglianza agli assistenti in ospedali e musei, i robot stanno gradualmente facendo il loro ingresso nella nostra quotidianità e inevitabilmente dovranno confrontarsi con i nostri più fedeli compagni: gli animali domestici. Nasce da questa riflessione il lavoro che ha visto collaborare scienziati e artisti per un prototipo di robot pensato per giocare e intrattenere i gatti domestici nonché sviluppare nuovi approcci per ripensare gli ambienti in cui condivideremo gli spazi. Cat Royale è infatti un braccio robotico guidato dalla IA capace di far giocare i gatti con un topolino guidato da remoto, usare un bastoncino per far giocare i gatti e dar loro da mangiare.

Un sistema in grado di apprendere le preferenze dei singoli gatti e adeguarsi ai loro modi di giocare. “Ma creare un sistema multispecie, in cui gatti, robot e esseri umani sono tutti presi in considerazione, richiede molto più che progettare semplicemente un robot”, ha detto Steve Benford, dell’Università di Nottingham e responsabile la ricerca. “Dovevamo garantire – ha proseguito – il benessere degli animali in ogni momento, assicurandoci allo stesso tempo che l’installazione interattiva coinvolgesse tutti e ciò ha comportato la considerazione di molti elementi, tra cui la progettazione del recinto, del robot e il ruolo anche degli esseri umani coinvolti”. Un lavoro che ha coinvolto anche la necessità di ripensare il design degli ambienti domestici e che suggerisce che l’arrivo dei robot dovrà obbligarci – come in parte avviene già con gli aspirapolvere robot – a ripensare le nostre case.

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