Atalanta-Salernitana, studio dei dati: tutta l’importanza di Pasalic (più in attacco che a centrocampo)

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

Lettura 5 min.

L a vittoria contro la Salernitana ha consentito all’Atalanta di portarsi al settimo posto solitario in classifica, e di arrivare al “big-match” di sabato che si giocherà al Dall’Ara di Bologna, nella condizione migliore, ovvero, quella di poter superare i felsinei in caso di vittoria. Una classifica particolarmente corta, dove finora gran parte delle big hanno incontrato dei problemi (compresa la nostra Atalanta), non permetteva alla squadra di Gasperini di commettere un ulteriore passo falso contro la squadra di Inzaghi, pena l’essere risucchiati sul centro della classifica.

CLICCA QUI PER REGALARE UN ABBONAMENTO A CORNER PER NATALE!

I nerazzurri avevano “l’obbligo” di fare i tre punti, e li hanno fatti, ma questa pressione ha aggiunto pathos ad una partita di per sé non semplice, perché utilizzando le parole di Inzaghi, “la Salernitana, seppur ancora ultima è la squadra con il maggior potenziale offensivo tra quelle che saranno impegnate nella lotta per la salvezza”. Bisogna ammettere che il rotondo 4-1 non rispecchia quanto si è visto sul campo. L’Atalanta ha meritato la vittoria, ma questa volta è stata fortunata nei momenti chiave della partita, che fino al gol del 3-1 realizzato da De Ketelaere al minuto 83, era rimasta aperta ed incerta. Anzi, fino a quel momento ad essere andata più vicina alla marcatura era stata proprio la Salernitana, che quando ha esercitato la sua massima spinta (attorno al settantesimo minuto) ha sfiorato in due occasioni il gol del pareggio. I nerazzurri se la sono cavata grazie ad una super parata di Carnesecchi, ed al palo di sinistra della porta difesa dell’estremo nerazzurro, che ha respinto una violenta conclusione di Dia.