L’Atalanta perde a Napoli, ma è in crescita. E soprattutto ritrova Zapata. La vera sconfitta? Il pasticcio sulla trasferta

commento. L’editoriale post-partita

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C i aveva provato, il Napoli, a giocare col freno tirato. Magari contro l’Atalanta delle ultime partite poteva pure bastare. Invece no, non bastava un «mezzo Napoli», perché l’Atalanta del primo tempo ha fatto capire a Spalletti che per vincere sarebbe servito altro. Qualcosa di molto simile al Napoli che ha dominato la stagione, fin qui. E difatti, il Napoli del secondo tempo - quantomeno quello dei primi 25 minuti - è stato decisamente diverso. Più intenso, più rapido, feroce nella riconquista, veloce nella giocata. Ed è quel Napoli che difatti ha saputo trovare i gol della vittoria. Detto questo, guardiamo in casa nostra andando oltre il risultato, che è quello che più o meno tutti ci si aspettava alla vigilia. E guardando oltre, cosa vediamo? Proviamo a spiegarlo per punti.

1. La condizione fisica migliora

Dopo la vittoria contro la Lazio, l’Atalanta era incappata in una serie di partite negative sotto ogni aspetto: sia per il risultato che per le prestazioni. E sia per il gioco che, soprattutto, per la condizione atletica. L’Atalanta nel primo tempo si è sì adattata ai ritmi non certo forsennati del Napoli, ma a quei ritmi ha anche saputo costringere la squadra di Spalletti.