«Festeggiamenti che non rispettano le regole», sospese le proclamazioni delle lauree triennali

LA DECISIONE. A partire dalla sessione estiva. L’Università di Bergamo: «Le sedute di laurea e i festeggiamenti successivi alle stesse dovranno svolgersi garantendo, sia all’interno che all’esterno delle sedi universitarie, il rispetto della normativa vigente in materia di ordine pubblico, sicurezza, igiene e decoro pubblico, ed evitando comportamenti che possano arrecare danno ai beni mobili e immobili dell’Ateneo e all’ambiente». Petizione degli studenti contro lo stop.

Sospese le cerimonie di proclamazione delle lauree triennali a partire dalla sessione estiva relativa all’a.a. 2023/2024 (giugno/luglio 2024). Lo ha deciso lo scorso 13 maggio il Senato Accademico dell’Università di Bergamo, una comunicazione poi diffusa dal Rettore e dal presidente della Consulta degli Studenti e delle Studentesse.

«Siamo dovuti arrivare a questa spiacevole e triste decisione dopo aver più volte sensibilizzato la comunità studentesca in diverse occasioni, tanto dal lato del Rettore quanto da quello della Consulta, lasciando passare diverse sessioni affinché si potessero fare proprie le disposizioni e applicarle - spiegano in una mail -. In particolare, nonostante i vostri colleghi laureandi più anziani fossero tenuti a firmare sotto la propria responsabilità un documento in cui si impegnavano a informare i propri parenti e amici di non usare coriandoli di plastica, fumogeni o trombe da stadio, o fare schiamazzi, nel corso delle varie proclamazioni, abbiamo dovuto assistere amaramente a situazioni al limite della sicurezza dell’ordine pubblico. A quelle condizioni non accettabili, si sommano anche insulti agli uscieri, ai docenti, allo stesso Rettore nel momento in cui si chiedeva loro di avere maggiore contegno e rispetto verso le persone e gli ambienti universitari. Numerose, inoltre, sono state le lamentele giunte all’Ateneo da parte dei cittadini esasperati per la sporcizia disseminata per le vie circostanti (bottiglie, alimenti, bicchieri, tubi di coriandoli sparati...»

«Nell’ultima sessione di laurea presso la sede di via dei Caniana, è stato persino acceso un fumogeno all’interno dell’edificio; ciò ha creato una situazione di oggettivo pericolo, causando l’infiltrazione del fumo nelle bocchette di areazione e riempiendo tutti i locali di un odore acre. Comprendiamo che questa decisione possa suscitare della frustrazione; vi assicuriamo, tuttavia, che stiamo lavorando sinergicamente per trovare delle alternative che consentano di ricordare un traguardo così importante. Vi assicuriamo che il vostro impegno e duro lavoro non passeranno inosservati. È nostro desiderio trovare un modo che permetta a ciascun laureando di essere celebrato adeguatamente».

«Nell’ultima sessione di laurea presso la sede di via dei Caniana, è stato persino acceso un fumogeno all’interno dell’edificio»

Le regole

L’Ateneo ha quindi ribadito le norme di comportamento in occasione delle lauree e dei successivi festeggiamenti. In particolare sono vietati «il lancio di petardi, l’utilizzo di fumogeni; l’accensione di fuochi d’artificio, il lancio di coriandoli di plastica; schiamazzi, urla, cori e uso di trombe da stadio; l’abbandono di alimenti, bottiglie, bicchieri e similari negli spazi interni ed esterni dell’Università; qualsiasi altro comportamento che impedisca, ostacoli o disturbi il normale svolgimento delle attività dell’Università».

Petizione degli studenti

Uni+ ha promosso una raccolta di firme contro lo stop alle cerimonie di proclamazione, e martedì in poche ore più di 1.200 studenti hanno aderito. Dice Andrea Pagani, presidente di Uni+: «In Senato ci siamo astenuti e abbiamo l’amaro in bocca, ma siamo pronti al dialogo per trovare una soluzione che non sia penalizzante per gli studenti. Ci spiace che sia stata presa una decisione come questa prima di valutare un’alternativa, che potrebbe essere l’utilizzo di uno spazio come il Polaresco con un servizio di sicurezza privato che possa vigilare sui festeggiamenti». Anche Azione Universitaria Bergamo prende posizione. «La nostra condanna nei confronti di chi non rispetta le regole o si fa promotore di iniziative pericolose è ferma. Questo non può però tradursi in un divieto assoluto di festeggiare e celebrare le proclamazioni dei tanti studenti che, giunti al termine del loro percorso di studi, hanno tutto il diritto di veder riconosciuto il loro risultato in un momento istituzionale, caratterizzato anche dal divertimento e dalla goliardia, senza che questa ecceda il comune buon senso».

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