Zanica piange Giorgio, il bravo operaio con la moto nel cuore

IL LUTTO. Giorgio Caglioni, morto sabato a 23 anni nell’incidente di Stezzano, lavorava in una ditta di Grassobbio: «Capace e volenteroso». Il sindaco: vicini alla famiglia. Ancora in ospedale l’altro giovane del paese, 26 anni, ferito venerdì in uno scontro ad Azzano.

La comunità di Zanica soffre per due ragazzi del paese coinvolti in altrettanti incidenti con la moto: Giorgio Caglioni, morto sabato in uno schianto a Stezzano, e D. B., rimasto gravemente ferito venerdì mattina ad Azzano San Paolo. Giorgio Caglioni, 23 anni, sabato alle 19 stava andando dalla fidanzata in sella alla sua Kawasaki Ninja. Era un grande appassionato di moto e ad aprile era riuscito ad acquistare la sua motocicletta che mostrava fieramente nei suoi profili social. Il giovane viveva in via Basella 7 con la mamma Eleonora Mologni e la sorella ventiduenne Elisabetta, che lavora come barista. I funerali saranno celebrati mercoledì alle 9,30 nella chiesa parrocchiale di Azzano San Paolo, dove sabato è morta anche la nonna.

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Il sindaco di Zanica Luigi Locatelli ha detto con amarezza: «Un altro lenzuolo bianco steso sulla strada. Un nostro concittadino è morto in un terribile incidente motociclistico. Di fronte a queste notizie, dobbiamo invitare alla prudenza tutte quelle persone, soprattutto i giovani, che utilizzano la motocicletta, simbolo di libertà, ma anche veicolo decisamente pericoloso».

Il sindaco: vicini alla famiglia

Locatelli ha infine concluso citando le famose parole del pilota e giornalista Nico Cereghini: «Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza sempre, era il puntuale appello del noto pilota. A poco ci serve sapere la dinamica dell’incidente, ieri (sabato per chi legge, ndr) un ragazzo di 23 anni è morto e questa è l’unica tragica notizia. Oggi lo piangiamo e ci stringiamo intorno ai familiari».

Non solo il sindaco, ma anche molti concittadini e coetanei si sono stretti alla famiglia nel ricordo di Giorgio Caglioni con moltissimi commenti sui social. Michela Legramandi sul suo profilo ha ricordato il giovane con diverse fotografie che li ritraggono insieme: «Voglio ricordarti così: sorridente e spensierato, la vita a volte è ingiusta». Un’altra utente, Haryana Sunshine, scrive: «Proteggi come hai sempre fatto qui i tuoi fratellini, grande anima grande ragazzo. Mancherai ad ogni passo». Tantissimi anche i messaggi di condoglianze rivolti alla famiglia di Giorgio.

«Era un lavoratore capace, molto volenteroso e disponibile anche a fare straordinari. Noi abbiamo saputo domenica mattina della tragedia e siamo rimasti tutti sconvolti», racconta Matteo Gritti, uno dei titolari di Vafe srl, l’azienda di Grassobbio che si occupa di verniciature industriali per la quale lavorava Giorgio Caglioni «Giorgio aveva già lavorato con noi due anni fa per dodici mesi - continua Gritti -. Poi aveva fatto una parentesi passando a lavorare per una ditta che si occupa di installazione di linee vita. All’inizio di quest’anno si era ripresentato per chiedere se poteva tornare a lavorare nuovamente con noi. Lo abbiamo accolto davvero volentieri, con un contratto a tempo pieno e indeterminato».

«Era un ottimo lavoratore»

Giorgio da gennaio era, quindi, stato riassunto alla Vafe srl come tecnico di verniciatura, mentre due anni fa era addetto al carico della linea. «A livello lavorativo - continua il suo datore di lavoro - era bravo e aveva tanta voglia di imparare: infatti, avevamo deciso di metterlo in quella postazione per farlo crescere. Io lo seguivo da vicino perché era davvero un’ottima risorsa che aveva già lavorato bene con noi ed è per quello che avevamo accettato di buon grado il suo ritorno in azienda».

«Si trovava bene anche con gli altri colleghi: lavorava molto serenamente con tutti»

«Poi - prosegue Gritti - era un ragazzo che si trovava bene anche con gli altri colleghi: lavorava molto serenamente con tutti». Matteo Gritti ha saputo della tragedia solamente domenica mattina. «Siamo rimasti tutti molto colpiti - dice - e ci dispiace davvero molto». «Ci tengo - conclude l’imprenditore - a porgere nuovamente le nostre più sentite condoglianze a tutta la famiglia di Giorgio per questa inaspettata tragedia che ha scioccato tutti noi».

Il 26enne ferito ad Azzano

L’altro ragazzo di Zanica, D. B., 26 anni, è ancora ricoverato all’ospedale Papa Giovanni, dove era stato ricoverato venerdì mattina in prognosi riservata. In sella alla sua motocicletta da enduro Ktm Exc, si era scontrato con un furgone che gli aveva tagliato la strada sulla provinciale Cremasca, alla periferia di Azzano San Paolo, nei pressi del confine con Bergamo.

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Il 26enne dopo l’urto col furgone era stato disarcionato dalla moto, finendo sull’asfalto una ventina di metri più avanti rispetto al punto dell’impatto. Ha riportato traumi al torace, all’addome, a una gamba e a un braccio. In ospedale era stato portato in codice rosso.

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