Anziana di Mozzo truffata con il metodo della telefonata

RUBATO L’ORO. I malviventi, che si erano spacciati per agenti, avevano riferito che un famigliare era stato coinvolto in un incidente.

Non sembrano aver fine le truffe nel territorio bergamasco che anche in questi giorni stanno colpendo gli anziani. Ultimamente i malviventi sono entrati in azione lunedì mattina a Ponteranica e, nel pomeriggio, forse la stessa banda ha messo a segno l’ennesima truffa a Mozzo. Per tutte e due il solito sistema della telefonata di persone anonime che si spacciano per carabinieri o poliziotti avvisando che un famigliare in particolare è stato coinvolto in un grave incidente stradale e occorrono i soldi od oggetti di valore per evitare denunce penali.

La truffa lunedì 13 maggio

«Mia madre lunedì pomeriggio verso le 14,30 ha ricevuto una telefonata da un numero anonimo, una persona che si è spacciata per “maresciallo dei carabinieri” l’ha informata che il figlio aveva fatto un incidente coinvolgendo una donna con una bambina che sono in gravi condizioni - racconta la figlia della signora truffata residente a Mozzo -. Sempre questa voce subdola chiede a mia madre se dispone di soldi od oggetti d’oro in casa per pagare la cauzione alfine di evitare la denuncia penale al figlio. Mia madre risponde di avere solo un po’ di oro e niente soldi. Il finto maresciallo chiede di parlare con me che mi trovo al piano inferiore». «Da qual momento - continua - tutte le linee del telefono e di cellulare di madre e figlia vengono occupate dai finti carabinieri». Il truffatore chiede alla figlia di recarsi prima in una caserma alla stazione di Bergamo per prendere dei documenti da recapitare al marito della persona investita che si trova al pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

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Nel contempo il finto maresciallo comunica all’anziana che la nuora e un nipote sono in ospedale e il figlio è in stato di fermo in caserma e sotto shock. Poi invita l’anziana preparare tutto l’oro che ha in casa e a pesarlo: ma non è abbastanza per pagare la cauzione e sempre la voce del falso militare ordina alla donna di entrare in casa della figlia e di cercare e trovare altri gioielli. La figlia ,che non sa niente, sta girando da due ore in auto per Bergamo a vuoto, dalla stazione, all’ospedale, al Tribunale, anche al Mac Donald per cercare documenti inesistenti con la voce di una truffatore che la depista pur non farla tornare a casa. «Comincio - confessa la figlia - ad avere dubbi, il telefono di mia madre è sempre occupato, riesco a comunicare con mio marito con un messaggio chiedendogli di avvisare una vicina di casa, finalmente parlo con mia mamma che mi dice di aver consegnato tutto l’oro almeno 130 grammi ad una persona che si era presentato in borghese e con passo veloce si è allontanato proprio mentre la vicina stava arrivando». A quel punto l’anziana capisce tutto. I famigliari hanno presentato denuncia ai carabinieri della stazione di Curno che hanno avviato le indagini.

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