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Investire in chiave di sostenibilità? Semplicemente è fare la cosa giusta

L’«Oasi di biodiversità Lago Grande» di Brembate è stata creata dalla Nuova Demi negli anni ‘70, quando la sostenibilità non era di moda. Ancora oggi incarna lo stile strategico dell’azienda

In occasione del primo ciclo di eventi di «Pensare come una montagna», il programma culturale diffuso promosso dalla GAMeC con l’intento di creare un percorso di condivisione di esperienze artistiche volte a riflettere sui temi della sostenibilità e della collettività, l’artista argentina Mercedes Azpilicueta (La Plata, 1981) ha presentato, sabato 18 maggio, «Que este mundo permanezca» (Che questo mondo possa restare), una performance partecipata dedicata al tema della riscoperta degli spazi naturali. L’evento si è svolto all’interno dell’«Oasi della biodiversità» di Brembate, un’area naturalistica al centro di un progetto di ricomposizione e recupero ambientale operato dall’azienda Nuova Demi in seguito della cessazione dell’attività estrattiva di ghiaia e sabbia.
Una location non casuale, quindi, di proprietà di un’azienda, la Nuova Demi, che fa della sostenibilità (e della collettività ad essa legata) il cuore pulsante della propria missione aziendale. «Per Nuova Demi – dichiara infatti Eleonora Doneda, Marketing Manager –, la sostenibilità è molto più di una parola di moda. Per noi sostenibilità significa assumerci la responsabilità nei confronti delle persone e del pianeta, cercando di equilibrare le esigenze del presente con quelle delle generazioni future. Lo dimostra proprio il progetto di riqualificazione dell’”Oasi della biodiversità” iniziato negli anni Settanta, quando la sostenibilità ambientale era ancora un concetto astratto, noi l’abbiamo messo in pratica trasformando un’area estrattiva in un ambiente completamente nuovo, integrato e migliore. E per restare in tema ambiente oggi ci impegniamo a promuovere la diffusione di buone pratiche di riciclaggio e recupero per sviluppare la catena del valore originata dal concetto di economia circolare».

La capacità produttiva aziendale è sostenuta da energia ottenuta da fonti rinnovabili grazie a due impianti fotovoltaici da 1,5 Mw installati in prossimità di ogni unità produttiva. Sono stati introdotti mezzi elettrici nel parco veicoli e si è promossa attività di ricerca e sviluppo per ottenere materiali ecologici con elevate caratteristiche prestazionali. Ma la sostenibilità per Nuova Demi non è solo quella ambientale. L’azienda investe molto anche nella sostenibilità sociale, convinta che la cura dell’ambiente debba essere affiancata alla cura delle persone e della cultura. E l’evento di «Pensare come una montagna» della Gamec è solo l’ultimo di una serie di iniziative che la realtà orobica ha realizzato e proposto al territorio. «Sostenibilità – spiega – significa anche creare valore non solo per i nostri azionisti, ma anche per le collettività e il territorio in cui operiamo: sono state numerose negli anni le iniziative volte a sostenere non solo le associazioni culturali locali, come nel caso di GAMeC e del Teatro Donizetti, ma anche i nostri collaboratori (abbiamo attivato un pacchetto di Welfare aziendale nel 2022) e le persone della comunità locale tramite la nostra ONLUS, intitolata ai nonni Giulia ed Eligio Doneda. È un impegno permanente per ridurre l’impatto ambientale, promuovere la giustizia sociale e sostenere la prosperità economica a lungo termine. In sintesi, per Nuova Demi, la sostenibilità è la strada che ci guida verso un futuro migliore per tutti».
La visione aziendale prevede di pianificare l’attività estrattiva pensando già alla destinazione finale delle aree: le ex aree estrattive vengono riqualificate e trasformate in qualcosa di nuovo e sostenibile a livello ambientale e sociale, per poi essere rimesse in disponibilità alla comunità in modo che diventino luoghi di cultura, eventi e socialità. Un esempio su tutti è il progetto di riqualificazione della cava «Tre Cantoni» dove lo sviluppo del progetto è avvenuto in fase attiva dell’attività di cava e la collaborazione con i comuni (Arcene, Ciserano e Pontirolo), WWF e Nuova Demi, che ha coinvolto il Centro studi sul territorio (CSt) dell’Università di Bergamo, ha offerto un progetto di rete unico nel suo genere.

«La decisione di investire tempo, risorse ed energie nella sostenibilità sociale fa parte dell’eredità di valori familiari che ci sono stati tramandati ed è guidata dalla convinzione che le aziende abbiano una responsabilità più ampia nella società – specifica –. Abbiamo riconosciuto che, oltre al nostro obiettivo di crescita economica, dobbiamo considerare l’impatto delle nostre azioni sulle persone e sul pianeta. Ecco perché abbiamo integrato la sostenibilità sociale nel cuore della nostra strategia aziendale. In secondo luogo, riconosciamo che la sostenibilità sociale può portare a vantaggi a lungo termine per l’azienda stessa. La creazione di un ambiente di lavoro inclusivo e sostenibile può migliorare la soddisfazione e la produttività dei dipendenti, riducendo il turnover e attirando talenti di alto livello. Inoltre, operare in modo sostenibile può migliorare la reputazione dell’azienda, aumentando la fiducia dei clienti e degli investitori».
«Infine
– conclude –, crediamo che investire nella sostenibilità sociale sia semplicemente la cosa giusta da fare: vogliamo contribuire a costruire qualcosa di duraturo per le generazioni future, e questo richiede un impegno concreto nell’affrontare le sfide sociali ed ambientali di oggi. E per il futuro continueremo a cercare nuove opportunità per fare la differenza e per dimostrare il nostro impegno verso un futuro più sostenibile per tutti».

Oltre al ripristino, c’è la valorizzazione socio-culturale

Restituire il verde all’ambiente. È questo l’obiettivo che Nuova Demi si è posta, ed ha raggiunto, con il recupero ambientale della propria area estrattiva di Brembate, oggi oasi di biodiversità Lago Grande. Un recupero iniziato dalla chiusura dell’ex cava (una volta terminato il processo di escavazione), nel 1970 e durato 40 anni. «Il progressivo sviluppo delle esigenze di tutela dei fattori ambientali – spiega Eleonora Doneda, Marketing Manager di Nuova Demi Spa – ha interessato particolarmente l’industria estrattiva. Nuova Demi è riuscita a integrare nella propria attività uno sviluppo sostenibile sia ambientale che sociale, che è andato ben oltre gli obblighi imposti dai vigenti quadri normativi».

L’azienda si adopera ogni giorno a favore della ricomposizione ambientale, ridando vita al proprio territorio. «L’attività estrattiva – continua – trova naturale complemento nel recupero ambientale, perché solo chi ama profondamente il proprio lavoro e l’ambiente in cui si svolge, lo rispetta e intende restituirlo al suo equilibrio naturale». Negli anni il concetto di recupero ambientale di Nuova Demi si è evoluto, fino a ottenere un modello volto non solo al ripristino, ma anche alla valorizzazione socioculturale del territorio. Così una ex area estrattiva di circa 400.000 mq, a Brembate, a partire dagli anni ‘70 ha subito un processo di recupero che ha portato alla creazione di un nuovo ecosistema naturale caratterizzato da una ricca biodiversità.
«Il progetto
– conclude – ci è valso anche due premi: nel 2015 il “1° premio green company award”, relativo alle buone prassi di utilizzo del verde nell’edilizia produttiva, e nel 2019 una “Menzione speciale agli UEPG Academy Award” a Bruxelles (l’associazione di settore Europea) in riconoscimento dell’impegno nello sviluppo della biodiversità in un sito di estrazione di sabbia e ghiaia, con particolare attenzione all’utilizzo delle energie rinnovabili».

Quattro generazioni di Doneda: stessi valori, nuovi progetti

La storia della Nuova Demi è la storia di una famiglia di successo, i Doneda, che ha saputo tramandare, ma anche cambiare, trasmettere valori, quelli del lavoro e della famiglia, e innovare. Una storia che ha inizio nel 1951, quando Eligio Doneda, nell’Isola bergamasca (che è la lingua di terra tra i fiumi Adda e Brembo) inizia la sua attività di cavatore. Da piccola attività, dapprima di trasporti, e successivamente di scavo e raccolta di sabbia e ghiaia, l’azienda cresce nel tempo e negli anni 60’ i pochi mezzi da cantiere vengono sostituiti da macchine moderne. Accanto all’estrazione di sabbia e ghiaia, inoltre, si affacciano quelle di produzione di calcestruzzo e di prodotti derivati dalla frantumazione.

Nel 1971 poi, l’impresa si converte in Società per Azioni con la nuova denominazione Doneda Estrazione Materiali Inerti – DEMI. In questi anni viene intrapreso un processo di diversificazione, con investimenti nel settore dei trasporti, dell’agricoltura, nell’industria meccanica e nelle fornaci, che contribuisce ad espandere gli orizzonti strategici dell’impresa. Negli anni ’80 la complessità del quadro societario porta alla creazione di una holding, con la terza generazione che inizia a fare il suo ingresso nell’attività dell’impresa. Alla fine del decennio la società assume la sua denominazione definitiva Nuova Demi Spa. Negli anni 90 l’attività di cava viene ampliata con la partecipazione in altre attività del settore estrattivo.
Oggi in azienda ha fatto il suo ingresso la quarta generazione della famiglia. Nuova Demi produce aggregati e calcestruzzo preconfezionato in 5 impianti produttivi tra le province di Bergamo, Milano e Cremona. All’attività di estrazione si è affiancata quella di riciclo dei materiali da C&D (costruzione e demolizione) e aggregati industriali, e una costante ricerca e sviluppo per garantire il rispetto dei sempre più esigenti standard di sostenibilità e qualità. La strategia aziendale ha previsto l’integrazione attraverso acquisizioni e partecipazioni di attività di filiera. L’azienda cresce e si sviluppa, senza dimenticare le proprie radici.

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